Con Minimalia, l’arte sociale di DMAV si interroga sulle relazioni digitali

DMAV, il collettivo di arte sociale che ha in Dof la propria società di produzione, sta vivendo un momento di grande slancio, grazie ai progetti realizzati in collaborazione con importanti eventi culturali del Friuli Venezia Giulia. Nicola Gaiarin, senior partner Dof e membro del collettivo, ci racconta Minimalia, i suoi ultimi sviluppi e le evoluzioni future.

In questi ultimi tempi, per DMAV sono successe molte cose. Il 2017 è stato l’anno di Minimalia, un percorso di esplorazione delle relazioni minime all’interno delle trasformazioni generate dal sovraccarico digitale. All’interno di uno scenario caratterizzato dalla proliferazione di segnali digitali e dall’accelerazione del tempo della relazione, sembra che non ci siano più occasioni per fermarci e osservare quello che accade attorno a noi. Lo spazio della relazione, teso come un elastico dalla nostra necessità di essere sempre presenti, sempre reperibili, sempre chiamabili è occupato da notifiche, tasti di invio, informazioni in overload. DMAV, con Minimalia, esposizione diffusa e componibile, ha invitato le persone ad esplorare la complessità di questo scenario mescolando giochi di percezione, rituali ossessivi, mistica digitale, momenti di contemplazione incantata.
È stato così che grandi immagini sono apparse in vari luoghi di Udine, dallo spazio sospeso dell’ex Chiesa di San Francesco, all’interno di vicino/lontano, alla vetrina di uno spazio espositivo temporaneo in via delle Pelliccerie, durante Conoscenza in Festa. Passando per una mostra all’interno di Make Spazio espositivo, dove hanno trovato una casa temporanea i piccoli abitanti di Little Town, proiezioni nevrotiche dei rapporti umani in un’epoca di proliferazione delle relazioni digitali.
Strane forme, notifiche composte fino a formare decorazioni floreali, teschi luminosi, macchine per la memoria, piccoli diorami abitati da creature minuscole. Nella prima tappa di Minimalia, non è mancata nemmeno l’apparizione di un’ospite particolare, Babatwoosh, la veggente digitale proveniente dall’Islanda…

Entra in Minimalia sul sito DMAV

Minimalia, step 2

Dopo le performance e le mostre, il collettivo sta lavorando a un nuovo progetto connesso alle visioni di Minimalia, l’Abecedario.
La sua prima apparizione ha preso le forme della realtà virtuale all’interno della Total Room Minimalia, uno spazio che ha voluto restituire la sensazione di un rifugio in cui riattivare visioni di sviluppo: entrando in un luogo virtuale e immersivo, abitato da suoni e immagini, i visitatori hanno potuto esplorare le parole dell’Abecedario utilizzando dei visori 3d. Muovendosi all’interno di una galassia di lettere, hanno potuto entrare nelle parole, creare il proprio percorso, abbandonandosi a percezioni inattese. E abbiamo ancora negli occhi le strane danze di chi ha provato a indossare il visore, isolato dal mondo esterno eppure connesso attraverso i movimenti del corpo a una strana realtà fatta di parole in espansione. Un incontro che è stato solo la prima tappa, la prima mutazione di questo progetto a cavallo tra scrittura e percezioni virtuali.

Dizionario disperso, elenco di parole perdute e ritrovate, collezione di storie che raccontano il presente e i suoi cambiamenti emotivi e cognitivi: l’Abecedario Minimalia è un viaggio tra voci e saperi diversi, un percorso di scrittura collettiva in cui autori provenienti da vari campi e territori tentano di raccontare, attraverso la propria voce e il proprio stile, il paradossale momento di passaggio che stiamo attraversando. Tra proliferazioni di segnali digitali, piogge di notifiche, flussi di informazioni che sfuggono alle abituali chiavi di lettura il nostro tempo sembra essere caratterizzato da una sorta di condizione postuma: viviamo in un dopo, ma non siamo in grado di articolare in modo preciso la natura dell’evento che ha trasformato il nostro assetto relazionale e sociale.
Privi di bussole e di orientamenti precisi, proviamo ad affidarci al filo del racconto, alla divagazione, alla provocazione, a tracce di scrittura che – tra filosofia, arte, narrazione – possono forse indicarci una strada da percorrere. L’Abecedario continuerà a crescere e a prendere nuove direzioni.

► Puoi seguirne con noi i nuovi sviluppi sul sito DMAV, sulla pagina Facebook e sul canale Instagram del collettivo.

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