Maker e artigiani digitali: il Fabbro al tempo della rete

Nel primo post dedicato alla carta del Fabbro (uno dei personaggi del gioco per le competenze sociali The Village), avevamo accennato a una delle possibili declinazioni contemporanee di questa figura: i maker, che hanno riattualizzato in chiave tecnologica i principi del DIY (Do It Yourself ), legandoli al mondo variegato dell’open source. Degli artigiani, insomma.
Sappiamo che il Fabbro dedica grande cura a ogni fase della propria attività ed è molto attento a ogni dettaglio. Si prende molta cura del proprio lavoro, in ogni sua fase. Chi meglio di un artigiano può incarnare questo tipo di attenzione e di impegno?

Che si tratti di maker che hanno fatto della tecnologia un alleato indispensabile per il proprio lavoro ripensando e reinventando non solo prodotti, ma anche il proprio modo di lavorare o di artigiani più tradizionali, che più semplicemente sfruttano le potenzialità della rete per trovare nuove modalità con cui farlo conoscere, quello che sta vivendo il “Fabbro digitale” sembra essere un buon momento. Lo testimonia anche la nascita di iniziative come Blomming, la prima piattaforma di social commerce in Italia, che proprio ai piccoli artigiani che approdano sul web dà spazio e visibilità, o l’organizzazione di eventi come quello organizzato lo scorso marzo nell’ambito di World Wide Rome: “MAKERS: la Nuova Rivoluzione Industriale”, con Chris Anderson (direttore di Wired Usa), Massimo Banzi (inventore di Arduino) e molti altri ospiti.

Un’occasione per conoscere meglio questa tipologia di Fabbro moderno viene offerta da un evento che ha aperto oggi le porte a Bolzano, l’Innovation Festival. Domani, infatti, nella seconda giornata di festival, ci sarà un incontro dal titolo “Artigiano digitale: la tradizione si innova”, dedicato agli imprenditori che hanno reinventato il proprio business grazie a Internet.

L’incontro sarà senz’altro un buon modo per capire a che punto stia un settore i cui dati sono confortanti. I numeri fotografano infatti una moltiplicazione degli artigiani digitali. Secondo lo studio Fattore Internet – commissionato da Google a The Boston Consulting Group – le Pmi attive su internet fatturano, assumono, esportano di più e sono più produttive di quelle che su internet non sono presenti. Si stima che nell’ultimo triennio le piccole e medie imprese online abbiano aumentato i ricavi dell’1,2%, contro il -4,5% registrato dalle aziende che non hanno un posizionamento sul web. Inoltre per le aziende digitali si riscontra un’incidenza di vendite all’estero del +15%, mentre negli ultimi 15 anni sono stati creati circa 700.000 nuovi posti di lavoro collegati al web, molti legati ai settori dell’artigianato.

Al di là dei numeri, alla base del lavoro di un Fabbro ci sono sempre storie di persone e storie di passioni. È questo il caso di Re-Bello, nata 3 anni fa proprio a Bolzano per iniziativa di 3 giovani amici che volevano creare un marchio in grado promuovere la moda italiana nel mondo, mantenendo però una forte attenzione ai temi dell’ecosostenibilità, o di Moulaye Niang. Senegalese di origine ma veneziano di adozione, ha saputo reinterpretare in chiave personale la tradizione dei maestri vetrai di Murano.

L’incontro si può seguire, a partire dalle 10.00, anche su Cnabz.com e su Altratv.tv (per seguire invece l’evento su Twitter, l’hashtag del panel è: #artigianodigitale). Interverranno: Andrea Di Benedetto (Presidente CNA giovani), Giorgio Aguzzi (Vicepresidente CNA), Stefano Micelli (Università Ca’ Foscari di Venezia), Boris Bandyopadhyay (Alvari Designsystem, Berlino), Daniel Tocca (Re-Bello). Modererà Giampaolo Colletti (Altratv.tv)

Per approfondire il tema, consigliamo:

Stefano Micelli, Futuro artigiano, Marsilio Editore, 2012.
Chris Anderson, Makers: The New Industrial Revolution, Crown Pub Inc., 2012.
Andrea Granelli, Artigiani del digitale. Come creare valore con le nuove tecnologie, Luca Sossella Editore, 2010.

 

I contenuti di questo post sono rilasciati con licenza Creative Commons 3.0 (CC BY-NC-SA 3.0). L’immagine in evidenza raffigura “Lifra”, opera dell’artista Carlo De Meo, una libreria in tre pezzi, fatta di forex riciclato (in vendita su Blomming)

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