La giusta distanza: l’equilibrio fra regole e relazione

Nel primo post dedicato al Legislatore, abbiamo visto che l’attenzione all’ordine, il bisogno innato di ridurre l’incertezza nella realtà circostante guida l’azione del Legislatore e abbiamo usato l’esempio del Vecchio Maggiore de La fattoria degli animali di George Orwell per mostrare dove può portare l’ossessione per le regole e il distacco dal contesto esterno.

Lo stesso vale per Ralph, il protagonista di un altro capolavoro, Il signore delle mosche di William Golding. Il romanzo racconta la storia di un gruppo di ragazzini inglesi che si ritrovano su un’isola deserta, in seguito al naufragio della nave su cui viaggiano. Ralph è un personaggio assennato, responsabile, attento alle esigenze di tutti, che nelle prime pagine del libro, constatata l’assenza di adulti, convoca tutti i superstiti per decidere il da farsi attraverso il suono di una conchiglia. E proprio tale conchiglia assume ben presto un grande valore: diviene per Ralph e per gli altri piccoli sopravvissuti il simbolo di una convivenza in cui ordine e regole comuni devono essere rispettati, come hanno imparato nella società civile alla quale appartengono. Egli per primo enuncia le regole che tutti i bambini dovranno seguire per raccogliersi in assemblea, per parlare ordinatamente, per costruire i rifugi e per procurarsi del cibo finché qualcuno non verrà a salvarli. Ralph è diverso dagli altri, rappresenta un legame con il mondo autorevole degli adulti. Ma la situazione cambia con il verificarsi di un fatto gravissimo: un gruppo di ragazzi abbandona la cura del fuoco e dall’isola non si alza più alcun segnale di fumo proprio mentre all’orizzonte si scorge una nave. Ecco che nuovamente il Legislatore torna con tutta la sua determinazione, convoca un’assemblea, si ferma un attimo a riflettere e non si limita ad accusare i colpevoli ma cerca di far capire agli altri superstiti che non è in pericolo solo la loro salvezza, ma anche la dignità della loro vita sull’isola, minacciata ogni giorno di più dalla sporcizia dilagante, dall’imbarbarimento, dell’istintività e dalle paure irrazionali.

Ralph diventa ossessionato dalla “cura del fuoco”, dal rigore delle regole, e perde il contatto con il gruppo, con la relazione. Finirà per inseguire invano il suo sogno di una organizzazione ideale in cui ognuno sta al suo posto e contribuisce all’armonia del tutto.

In lui, emerge appieno il tratto involuto di questa figura: Il Legislatore tende ad adottare spesso un approccio eccessivamente razionale per raffreddare contenuti e situazioni che potrebbero accenderlo emotivamente e generare sensazioni di disagio. Altre volte si difende dai momenti di difficoltà tenendosi lontano da situazioni emotivamente rischiose. In questo senso, è molto efficace nell’allontanarsi dalle dinamiche per lui stressanti fornendo giustificazioni impeccabili. D’altro canto, la distanza dalle situazioni e dal mondo reale lo rinchiudono in un universo di leggi alle quali è impossibile essere fedeli fino in fondo. La sua sfida è quindi quella di trovare una giusta distanza dalle situazioni e dalle cose, la misura giusta che gli consenta di valutare la complessità dei contesti in cui è immersa.

Leggi la I puntata del viaggio: Le regole del gioco. Il Legislatore fra rigore e sviluppo

I contenuti di questo post sono rilasciati con licenza Creative Commons 3.0 (CC BY-NC-SA 3.0). L’immagine in evidenza è tratta dalla trasposizione cinematografica del romanzo, realizzata nel 1963 da Peter Brook.

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