Face the Change: una Community di innovatori

FACE THE CHANGE, il Master per lo sviluppo delle eccellenze manageriali lanciato di recente da DOF, annuncia la seconda edizione e accetta la sfida della crisi, scommettendo sulla collaborazione per una vera innovazione manageriale e sociale. 

Qualche giorno fa, sul blog della Harvard Business Review, è comparso un articolo dal titolo Have a Real Impact; Keep Your Day Job, in cui l’autrice Nancy McGaw propone una via diversa all’innovazione sociale. “Per chi oggi voglia risolvere pressanti problemi sociali e ambientali – spiega la McGaw – la strategia più battuta è quella della creazione di un’impresa sociale.”

È senz’altro vero che la voglia e la tentazione di usare i meccanismi classici del mercato per provare a risolvere i grandi problemi del pianeta (o, su scala più ridotta, delle comunità) sono forti e i social entrepreneur in costante diffusione (ne avevamo già parlato in un post di qualche tempo fa, Quale futuro per l’impresa sociale), ma c’è un’altra strada: quella dei social INTRApreneur. Professionisti che cercano di risolvere problemi importanti e di creare valore aziendale unendo la passione per il proprio lavoro con la capacità di introdurre modalità innovative (a livello di processi, relazioni, modalità operative) all’interno delle grandi corporation globali. Una schiera di innovatori sociali di nuova generazione che hanno in comune non l’appartenenza a una generazione particolare (molti hanno infatti decenni di esperienza alle spalle), ma “semplicemente” una visione comune, fatta di scenari in cui a beneficiare del loro lavoro sono più attori allo stesso tempo: azionisti, dipendenti, comunità e… perché no? il pianeta intero.

Ecco, a noi di DOF, se qualcuno ce lo chiedesse diremmo che questa è proprio l’idea di innovazione sociale che ci convince di più perché parte da chi ha in mano gli strumenti per cambiare davvero le cose, potrebbe starsene tranquillo nella propria zona di comfort e invece sceglie di uscirne per confrontarsi con sfide più grandi, che oltrepassano i confini di un consiglio di amministrazione.

Per tutta una serie di motivi, nelle organizzazioni il cambiamento resta tuttora lo scoglio più duro da superare, perché – banalmente – quando si comincia a cambiare si da dove si inizia ma non dove si finirà. Noi però crediamo che da qualche parte occorra pur cominciare e noi abbiamo deciso di farlo dall’interno, riunendo in un unico spazio di formazione e confronto i giovani talenti migliori che ci capita di incontrare, scommettendo su ciò che può produrre un lavoro comune. Cosa succede quando dei social intrapreneur vengono messi nelle condizioni di seguire un percorso basato sulla collaborazione, al cui interno trovano spazio le esigenze individuali di crescita personale e professionale e ciò che di utile può arrivare dalla condivisione di esperienze proprie di ambiti diversi, da un confronto vero? Per citare le parole di un altro contributor di HBR, Ben Hecht, è così che si gettano le basi di una community dell’innovazione, in grado di produrre un impatto collettivo.

Questo è esattamente lo spirito con cui abbiamo dato vita a FACE THE CHANGE, il programma di sviluppo manageriale che parte dal talento per metterlo in circolo e farlo crescere. La prima edizione è partita poco prima di Natale e abbiamo già i primi iscritti della seconda edizione! Vogliamo però dare il tempo al gruppo che ha già iniziato a lavorare di trovare una propria dimensione all’interno della Community FACE THE CHANGE, perché i nuovi arrivati non si andranno semplicemente ad affiancare a questi primi partecipanti, ma entreranno di fatto in un’unica Community che li comprende, in una logica di scambio e confronto che continuerà nel tempo, basata sui concetti di scambio e di networking professionale.

La seconda edizione di FACE THE CHANGE partirà a ottobre, chi saranno i prossimi social intrapreneur FACE THE CHANGE?

Hanno finora scelto FACE THE CHANGE:  Wärtsilä Italia, Electrolux, De Longhi, Acegas Aps – Hera, Moro, Sisma, Terex, Cooperativa Itaca, Gruppo Giovani Imprenditori Udine, Polo Tecnologico Pordenone, Rosa Plast, Lampogas, Asa.

Siamo solo agli inizi e il viaggio continua, se anche voi volete farne parte siete i benvenuti!

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