Nasce The Village: lo strumento per far crescere gruppi e comunità lavorando sulle competenze sociali

Oggi voglio parlarvi di un nuovo strumento per la facilitazione sociale. Tutti i giorni io e i colleghi di DOF entriamo in qualche tipo di contesto dove si trovano ad operare dei gruppi. Quello che ci viene chiesto è aiutare i loro membri a capire come lavorare meglio assieme, senza rinunciare alla propria esperienza, al proprio vissuto, alle proprie emozioni. Il problema, ci siamo accorti fin da subito, è che è difficile riflettere su quello che si sa fare e, ancora di più, su quello che si potrebbe fare in modo migliore avendone l’occasione. È il grande tema delle competenze: imparare a capire quali sono quelle che ci servono, cosa dobbiamo saper fare per svolgere al meglio il nostro lavoro, definire il bilanciamento che ci può servire per rendere un gruppo più efficace, immaginare la caratteristica di una buona squadra di lavoro, saper gestire il cambiamento sono tutte sfide che ci tocca combattere quotidianamente e se non abbiamo strumenti a disposizione che ci aiutano l’impresa si fa davvero ardua.

Dopo anni di lavoro sul campo, abbiamo quindi deciso che era venuto il momento di creare qualcosa di utile e semplice allo stesso tempo, perché troppo spesso la questione delle competenze rimane argomento per specialisti e viene affrontata, in sede formativa e consulenziale, in modo serio ma distaccato, troppo lontano da quella che è l’esperienza quotidiana delle persone. Per cui abbiamo pensato che il modo migliore per farlo fosse quello del gioco, di cui ultimamente si fa tanto parlare, soprattutto per la diffusione che sta avendo il fenomeno della gamification. Ne abbiamo parlato con gli amici della Cooperativa Itaca e dopo esserci confrontati con loro abbiamo dato il via a questa nuova avventura. Ne è nato The Village, il gioco per lo sviluppo delle competenze sociali:  Quindici Carte che rappresentano altrettante Figure (quella che vedete qui sopra è un particolare della carta del Folle), un kit di gioco e un metodo di facilitazione. Al suo interno, si mescolano il lavoro pluriennale di noi tutti sulle competenze in ambito formativo ed educativo, i modelli di sviluppo organizzativo, il linguaggio creativo della social art. Questa confluenza di stimoli e linguaggi diversi spiega anche la diversità dei soggetti che lo promuovono e lo sostengono. I “fondatori” del villaggio sono DOF Cooperativa Itaca, ma il progetto ha trovato fin da subito “compagni di viaggio” importanti, partner che hanno creduto nelle potenzialità del modello, che intendono lavorare su progetti nuovi e comuni e sostenere l’iniziativa di lancio, che si terrà sabato 26 novembre prossimo presso il Centro Congressi della Stazione Marittima di Trieste. Ci piaceva l’idea che fosse di sabato, per via del richiamo al sabato del villaggio di leopardiana memoria. In DOF siamo fatti così, che ci volete fare… 🙂

Fra i soggetti che ci aiuteranno a costruire l’evento di presentazione di The Village, l’apertura simbolica delle porte del villaggio, ci sono partner istituzionali e scientifici come l’AREA Science Park (Ente Nazionale di ricerca con sede a Padriciano, Trieste); il Comune di Trieste, che in un’ottica di coinvolgimento delle comunità sociali del territorio all’interno del progetto, offrirà il patrocinio per l’evento; la Facoltà di Scienze della Formazione di Udine, partner accademico autorevole con cui condividere prospettive di ricerca didattica e sperimentale; A.I.C.C.O.N. (Associazione Italiana per la promozione della Cultura della Cooperazione e del Nonprofit), che porta all’interno del progetto un contributo quale punto di riferimento per il mondo della Cooperazione, del Non Profit e dell’Economia Civile.
Non mancano gli sponsor tecnici Frag, Cooperativa Lavoratori Uniti Franco Basaglia, Cooperativa La Collina, Cooperativa La Piazzetta, La Cappella Underground, Radio Fragola e i fondamentali partner creativi: i collettivi artistici (ma con forte attenzione al sociale) Kant Machine e DMAV. Dalla maschera al volto – Social Art Ensemble e Guitto Video Sguardo.

Se volete venirci a trovare nel villaggio, sapete dove trovarci. Se non ce la fate a passare, non importa, verremo noi nel vostro 😉

 

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