Shibumi, l’approccio Dof alla mindfulness

Di mindfulness in generale e di come possa essere introdotta con effetti positivi sul benessere e la produttività anche in azienda abbiamo già parlato nell’articolo “Mindfulness: cos’è e perché serve alle aziende“. Oggi ti raccontiamo da dove arriva e in cosa consiste Shibumi, il nostro approccio specifico al tema. Nel panorama delle tecniche di mindfulness applicate alle aziende, Shibumi si distingue per il suo approccio unico. Ma cosa lo rende diverso dagli altri metodi di mindfulness e quali sono le sue specificità?


Significato e breve storia del termine

“Shibumi”, che a livello concettuale si intreccia con i principi della filosofia Zen, è quindi collegato all’eleganza dell’essenzialità. Il termine ha radici nella tradizione estetica e filosofica giapponese e nel corso dei secoli ha trovato applicazione in vari campi, tra cui l’arte, la cultura, la filosofia e, più di recente, anche nella gestione aziendale. Nell’arte giapponese, quest’idea è evidente nella cerimonia del tè, nella poesia haiku e nella pittura sumi-e, dove l’essenza e la perfezione nella semplicità sono altamente apprezzate.

Shibui (渋い, aggettivo), Shibumi (渋, sostantivo) o Shibusa (渋さ, sostantivo) sono termini giapponesi che si riferiscono a una particolare estetica di bellezza semplice, sottile e riservata, non appariscente. Così come altri ideali estetici giapponesi, come ad esempio wabi-sabi, il termine Shibui si può applicare a svariati campi, non solo all’arte e alla moda. Il termine nacque nel periodo Muromachi (1336-1573) come shibushi e all’inizio si riferiva al sapore astringente del caco. Il termine shibui mantiene tuttora questo significato. Tuttavia, dagli inizi del periodo Edo (1615-1868) questo vocabolo iniziò gradualmente a riferirsi a una sfumatura estetica. Gli abitanti di Edo (l’attuale Tokyo) esprimevano il loro gusto usando questo termine per svariate cose: dalle canzoni all’abbigliamento e all’artigianato, che consideravano belle in quanto espresse in maniera sottile, o per l’essere esattamente ciò che dovevano essere, senza abbellimenti. Nella sua essenza, Shibui indicava quindi ciò che era bello in una maniera diretta e semplice, senza essere appariscente.

La Ruota della mente

Quando abbiamo deciso di mettere a punto il nostro approccio distintivo alla mindfulness, siamo partiti da una domanda molto semplice: come calare nel contesto aziendale questa spinta ad andare al cuore delle cose, questo bisogno di essenzialità? Abbiamo quindi lavorato sull’importanza di introdurre processi e modalità operative improntate alla consapevolezza e a un lavoro quotidiano su ciò che è essenziale, unendo un profondo lavoro di ricerca all’esperienza ormai quasi trentennale di Dof nei contesti organizzativi.
Alla base di Shibumi come approccio di mindfulness troviamo la “Ruota della Mente”, un concetto che riflette il ciclo interconnesso delle abitudini, delle giustificazioni e delle decisioni che influenzano il comportamento umano. Questa rappresentazione simbolica mette in luce come queste tre componenti si alimentino reciprocamente, creando un ciclo che può essere sia positivo che negativo, a seconda delle abitudini e delle decisioni adottate.

Abitudini, giustificazioni e decisioni interessano sia il piano individuale che quello organizzativo, innescando circoli viziosi che rendono l’azienda statica, ridondante in processi e regole, incapace di affrontare le sfide di un panorama competitivo.

Le ABITUDINI sono comportamenti ripetitivi che si sviluppano nel corso del tempo attraverso la pratica e la ripetizione. Possono essere sia positive che negative e influenzano notevolmente le azioni quotidiane delle persone. Sono difficili da cambiare poiché spesso diventano automatiche e radicate nella mente subconscia

Nel contesto lavorativo, le abitudini si manifestano sotto forma di routine quotidiane come l’organizzazione delle e-mail al mattino o la partecipazione a riunioni settimanali. Ad esempio, in una cultura organizzativa dove è consuetudine fare lunghe riunioni giornaliere, l’efficienza può essere compromessa e i collaboratori potrebbero sentirsi sovraccarichi. Al contrario, un’azienda che ha l’abitudine di iniziare ogni settimana con una breve riunione di pianificazione può promuovere una cultura della produttività e della chiarezza degli obiettivi. Chiedersi periodicamente, a livello di team, quali sono le buone abitudini che facilitano la collaborazione e l’operatività e quali non ci servono più e vanno superate, è un buon modo per rendere l’organizzazione reattiva ai cambiamenti interni ed esterni che la attraversano.

Le GIUSTIFICAZIONI sono ragionamenti o spiegazioni che le persone danno a se stesse o agli altri per giustificare le loro azioni o comportamenti. Possono essere utilizzate per razionalizzare abitudini negative o comportamenti dannosi. Le giustificazioni possono rappresentare una barriera al cambiamento poiché possono impedire alle persone di riconoscere la necessità di modificare le proprie abitudini o di assumersi la responsabilità delle proprie azioni.

Nell’ambiente aziendale, le giustificazioni spesso emergono quando qualcuno cerca di spiegare perché non ha rispettato una scadenza o perché ha commesso un errore. Ad esempio, in una cultura organizzativa che tollera ritardi cronici, i dipendenti potrebbero giustificare il mancato rispetto delle scadenze attribuendolo a carichi di lavoro irrealistici, perpetuando così un ciclo di inefficienza. Al contrario, un’organizzazione che incoraggia l’auto-riflessione e la responsabilità personale può aiutare a superare queste giustificazioni, promuovendo una cultura di miglioramento continuo, in cui l’emersione dell’errore non è un modo per trovare dei “colpevoli”, ma per riconoscere la vera fonte del problema (una preparazione insufficiente per un determinato ruolo, una scarsa chiarezza di un processo organizzativo, modalità comunicative poco chiare, ecc.)

Le DECISIONI dovrebbero essere tutte quelle scelte consapevoli che le persone prendono ogni giorno riguardo al loro comportamento e alle loro azioni. Le decisioni possono essere influenzate dalle abitudini preesistenti e dalle giustificazioni che le persone usano per giustificare il proprio comportamento. Tuttavia, le decisioni possono anche essere prese in modo consapevole e deliberato, permettendo alle persone di rompere il ciclo delle abitudini negative e delle giustificazioni.

Ogni giorno, manager e dipendenti prendono decisioni che influenzano il successo dell’azienda, come decidere quali progetti assegnare alle squadre o come gestire un conflitto interno. Ad esempio, in una cultura organizzativa che valorizza l’innovazione, i leader possono decidere di investire in nuove tecnologie per migliorare l’efficienza del team, rompendo così una vecchia abitudine di fare tutto manualmente. In una cultura dove le decisioni sono spesso influenzate dalla paura del cambiamento, le giustificazioni possono mantenere pratiche obsolete, ostacolando il progresso e l’innovazione.

Attraverso una riflessione consapevole sulle proprie abitudini e sulle giustificazioni utilizzate, persone, team e organizzazioni possono fare scelte più consapevoli e prendere decisioni che favoriscano il benessere, lo sviluppo personale e professionale e l’efficacia del team.

La Ruota della Mente ci aiuta:

  • nell’analisi dei processi, attraverso l’esame dei processi interni e l’identificazione di abitudini negative, giustificazioni dannose e decisioni non ottimali che possono influenzare la produttività e il benessere dei dipendenti.
  • a cambiare abitudini inefficaci: identificare le abitudini aziendali negative attraverso il concetto della ruota della mente può essere il primo passo per implementare cambiamenti positivi. Creare consapevolezza sulle abitudini dannose e fornire supporto per cambiare comportamenti può migliorare l’efficienza e la cultura aziendale.
  • a lavorare sulla centratura e sulla gestione dello stress, perché ci consente di interrogarci su tutto quel rumore (interno ed esterno) che offusca la nostra capacità di osservare anche le situazioni peggiori con distacco e lucidità, mettendo a fuoco i problemi e identificando risorse e piani d’azione.

Benefici dell’applicazione della ruota della mente in azienda

L’applicazione in azienda può quindi portare a benefici tangibili per l’organizzazione, tra cui:

  • IDENTIFICAZIONE DELLE ABITUDINI NEGATIVE che possono influenzare negativamente la produttività, la qualità del lavoro o il clima organizzativo. L’identificazione è il primo passo per correggerle e migliorare le prestazioni complessive dell’azienda.
  • RIFLESSIONE SULLE GIUSTIFICAZIONI utilizzate per giustificare azioni o comportamenti. Utile per comprendere meglio i motivi alla base di certi comportamenti e per sviluppare strategie per affrontarli in modo costruttivo.
  • ANALISI DELLE DECISIONI PRESE, perché esaminare il processo decisionale all’interno dell’azienda consente di valutare la qualità delle decisioni prese e di identificare eventuali bias o errori che potrebbero compromettere i risultati aziendali. Questo può portare a un miglioramento complessivo della capacità decisionale dell’organizzazione.
  • PROMOZIONE DEL CAMBIAMENTO POSITIVO, in quanto una volta identificate le abitudini negative e comprese le giustificazioni utilizzate, è possibile sviluppare strategie per cambiare i comportamenti e promuovere abitudini più positive. Questo può portare a un aumento della produttività, della motivazione dei dipendenti e della soddisfazione sul posto di lavoro.
  • CRESCITA DELL’EFFICIENZA OPERATIVA, perché eliminando le abitudini negative e migliorando il processo decisionale, l’azienda può aumentare l’efficienza operativa e ridurre gli sprechi di tempo e risorse. Ciò può portare a una maggiore competitività sul mercato e a una migliore gestione delle risorse aziendali.
  • SVILUPPO DI UNA CULTURA ORGANIZZATIVA RESILIENTE, dal momento che l’uso della ruota della mente promuove una cultura organizzativa basata sulla riflessione critica e sull’autovalutazione. Questo può favorire la crescita di una mentalità aziendale orientata al cambiamento e alla resilienza, in grado di adattarsi alle sfide e alle opportunità del mercato.

In sintesi, l’applicazione della ruota della mente in azienda può contribuire a identificare e correggere le abitudini negative, migliorare il processo decisionale e promuovere una cultura organizzativa resiliente e orientata al cambiamento. Ciò può portare a un aumento della produttività, dell’efficienza operativa e della soddisfazione dei dipendenti, beneficiando così l’azienda nel suo complesso.

In conclusione, l’approccio Shibumi alla mindfulness offre un metodo distintivo e altamente efficace per migliorare la gestione aziendale. Abbracciare i principi di essenzialità, armonia e perfezione nella semplicità può portare a significativi miglioramenti nel clima aziendale, nella qualità del lavoro e nell’efficienza operativa.

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